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Il territorio del Turkmenistan si presenta estremamente ricco di risorse naturali. La principale tra queste è
rappresentata senza dubbio dal gas naturale, le cui riserve, stimate in 12.000 miliardi di mc., collocano potenzialmente il paese tra i primi produttori a livello mondiale.
I principali giacimenti sono concentrati nella regione di Mary, dove sorge l'importante impianto di Šatlyk, e nella
regione di Türkmenabat, dove è attivo l'impianto di Farab. Di primaria impor-tanza tra le risorse naturali del Turkmenistan
è anche il petrolio, le cui riserve stimate ammontano a 6.300 milioni di tonnellate. I principali giacimenti sono collocati lungo la costa del Mar Caspio e nell'adiacente piattaforma continentale.
Di particolare importanza sono i giacimenti della penisola di Čeleken, nella località di Kotur-depe e nella stessa Čeleken, mentre più a sud, non lontano dal confine iraniano, vi sono i
campi petroliferi di Okarem. All'interno della fascia costiera i giacimenti più importanti si trovano a Nebit Dağ e a Kum Dağ. Nella regione di
Türkmenabat e nel deserto del Kara-kum vi sono anche giacimenti di zolfo, mentre nella penisola di Čeleken vi sono impianti per
l'estrazione di sali di iodio. Importante infine tra le risorse naturali la mirabilite, solfato di sodio, estratta nel golfo di Kara Bogaz Gol.
Lo sfruttamento delle ricchissime riserve di combustibili fossili costi-tuisce il principale settore trainante dell'economia turkmena e può rappresentare un'ulteriore potenzialità di sviluppo di notevolissima importanza.
Negli anni immediatamente successivi all'indipendenza del paese, tuttavia, si è manifestata con grande evidenza la neces-sità di realizzare una nuova rete di gasdotti ed oleodotti che affran-casse il Turkmenistan dalla necessità
di utilizzare i vecchi canali di esportazione, tradizionalmente orientati verso le altre repubbliche sovietiche. La grande determinazione manifestata dal governo turk-meno per il conseguimento di questo obiettivo ha consentito di
in-staurare in pochi anni stabili e fruttuosi rapporti di collaborazione con i paesi confinanti. Già nel 1994 è stato stipulato un accordo di colla-borazione con l'Iran e la Turchia per la realizzazione di un gasdotto che attraverso
questi paesi raggiungesse l'Europa. Ma l'accordo più significativo a questo proposito sembra essere quello siglato lo scorso 30 maggio ad Islamabad con l'Afghanistan ed il Pakistan per la realizzazione del gasdotto transafghano,
che attraversando il territorio di questi paesi dovrebbe consentire al gas turkmeno di raggiungere le sponde del Mar Arabico e quindi lo sbocco verso i mercati internazionali. Secondo il percorso previsto, il nuovo gasdotto dovrebbe
partire dai giacimenti di Dauletabad e, attraversando le province afghane di Herat e Kandahar, dovrebbe entrare in territorio pakistano per poi raggiungere il porto di Multan, sulla costa del Mar Arabico. La lunghezza complessiva
dell'opera dovrebbe superare i 1480 km.
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